Trovare lavoro nel 2019 sembra un problema per circa 6 milioni di italiani (tra disoccupati e inoccupati).
Pochi giorni fa si è tenuto il corso per “navigator”, cioè per chi in pratica dovrebbe guidare il disoccupato nel mondo del lavoro. Al concorso erano presenti 53907 candidati per 2980 posti disponibili.
Ti sottolineo inoltre che il 100% degli aspiranti “navigator” è in possesso di una laurea ed il 31% è in possesso di una laurea in giurisprudenza.
Questo mi fa sempre più comprendere come in Italia il problema del lavoro sia un problema strutturale. Ma non penso a strutture burocratiche di servizi per il lavoratore. Penso piuttosto alla struttura mentale delle persone.
Con gli strumenti che abbiamo oggi sembra impensabile che le persone abbiano realmente bisogno di un “navigator” per orientarsi nel mondo del lavoro perché sono cambiate le regole del gioco.
Le nuove regole del gioco sono: INTERNET!
Lo stesso termine RICERCA DI LAVORO andrebbe rivisto. Oggi infatti il lavoro non si CERCA ma si ATTRAE. Si attrae in base alle proprie competenze, alle proprie abilità e alle proprie aspirazioni.
Il “cercare lavoro” classico oggi viene tradotto in:
“Cerco uno stipendio, ferie pagate, tredicesima e quattordicesima”
Ti sembra che ci sia un futuro per il mondo del lavoro in Italia?
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Giuliano Gheno
